Il 27 settembre scorso la cometa C/2023 A3 (Tsuchinshan–ATLAS), proveniente dalla lontana nube di Oort, ossia la regione “culla” di comete che si trova circa a metà strada tra il nostro sistema solare e Proxima centauri, è arrivata al perielio ovvero al punto di massimo avvicinamento al Sole (circa 58 milioni di chilometri). Questo avvicinamento al Sole rappresenta un momento critico perché il calore intenso potrebbe causare la disgregazione del nucleo cometario e la gravità solare potrebbero distruggere la cometa completamente.
Ma, se la cometa riuscirà a sopravvivere all’estremo calore solare, potrebbe garantire uno spettacolo davvero sensazionale, perché sarà una delle comete più luminose degli ultimi decenni e mostrerà la tipica immagine a cui tutti siamo legati con una grande chioma e una lunga coda. Infatti, dopo essere passata vicino al Sole, la chioma di polvere e ghiaccio di C/2023 A3 si riscalderà notevolmente e, man mano che le particelle di ghiaccio evaporeranno, si libereranno rapidamente nello spazio, portando con sé una grande quantità di polvere che si estenderà in una lunga e luminosa coda.
Le comete sono oggetti molto imprevedibili: mentre le posizioni future delle comete sono note con un alto grado di confidenza, la loro luminosità futura non lo è. I nuclei cometari possono variare dalle centinaia di metri fino a cinquanta e più chilometri e sono composti da roccia, polvere e ghiacci d’acqua e di altre sostanze, comunemente presenti sulla Terra allo stato gassoso, quali monossido di carbonio, anidride carbonica, metano e ammoniaca. Sono spesso chiamate “palle di neve sporca”, soprannome dato da Fred Whipple, creatore della teoria cometaria. Le comete sono composte inoltre da una varietà di composti organici: oltre ai gas già menzionati, sono presenti metanolo, acido cianidrico, formaldeide, etanolo ed etano e anche, forse, composti chimici dalle molecole più complesse come lunghe catene di idrocarburi e amminoacidi.
La cometa C/2023 A3 era stata già avvistata il 9 gennaio 2023 da un telescopio presso l’osservatorio astronomico cinese di Tsuchinshan, chiamato anche Purple Mountain Observatory, che si trova vicino a Nanchino, e successivamente il 22 febbraio 2023 dal telescopio ATLAS in Sud Africa. Questa cometa è “nuova” ossia, non è mai passata vicino alla Terra (se non – forse – decine di milioni di anni fa) ed è risultata essere una cometa a lungo periodo che completa un’orbita attorno al Sole in 80.660 anni.
In base al sistema di denominazione delle comete, ha ricevuto i nomi di entrambi gli osservatori ed è stata ufficialmente chiamata C/2023 A3 (Tsuchinshan-ATLAS), la lettera C indica una cometa non periodica, 2023 A3 significa che la cometa è stata scoperta nel 2023, nella prima metà di gennaio (ciò corrisponde alla lettera A nel sistema di denominazione delle comete IAU), ed è il terzo oggetto scoperto nello stesso periodo.
La cometa è già visibile nell’emisfero Sud e, se non si frantumerà nel passaggio vicino al perielio tra il 27 e il 30 settembre, sarà perfettamente visibile anche nell’emisfero nord, cosa che non accade dal 1997 con la Cometa eccezionalmente luminosa Hale-Bopp. Il picco di visibilità di C/2023 A3 è atteso tra il 10 e il 15 ottobre e in particolare il 12 ottobre, quando la cometa raggiungerà il suo perigeo, ovvero il punto più vicino alla Terra.
Non ci resta che sperare di essere testimoni di un altro meraviglioso spettacolo che la Natura riesce a regalarci.