Quando nacque, ormai più di cinque anni fa, Prisma aveva un obiettivo preciso: contribuire a svecchiare la narrazione della matematica e in generale della scienza. Per raggiungere questo obiettivo, la scelta cadde sul rapporto con il mondo che ci circonda, e che circonda anche la matematica, di cui decidemmo di offrire uno spaccato. Una scelta, lo riconosciamo, non particolarmente originale ma che, stranamente, in pochi avevano battuto.
In questo primo lustro di pubblicazioni, a fianco della matematica “pura” c’è stato anche il racconto della storia dei grandi studiosi della disciplina o di chi, di questa, ha fatto la storia. Ma abbiamo scritto anche di carceri, di Ilva, di guerre, di gender gap, di autonomia differenziata e di cambiamento climatico. E pure di arte, architettura e medicina.
Insomma, abbiamo trattato i temi che di solito competono a un giornale generalista. Ma li abbiamo affrontati avendo in mente due concetti fondamentali legati all’avvicinarsi alla notizia e all’approccio alla narrazione: l’imparzialità e il valore della scienza inteso come suo contributo alla comprensione della realtà e alla formazione delle nostre categorie mentali.
Un’esigenza sentita non solo da noi se è vero che nel gennaio di quest’anno la Commissione europea ha rilasciato un documento sulla comunicazione scientifica che si apre con l’affermazione che “una comunicazione scientifica efficace sostiene i principi democratici, garantendo ai cittadini l’accesso a informazioni di alta qualità per poter esprimere giudizi basati su prove”.
Il pericolo, come spesso accade, è che alcuni temi di carattere prettamente scientifico vengano inquinati dalle ideologie partitiche trasformandosi in strumenti di propaganda, personale o politica. Lo abbiamo testato durante la pandemia del 2020.
Non sappiamo se stiamo riuscendo nella missione che ci siamo affidati. Sappiamo però che continueremo a trattare la realtà con occhi attenti e curiosi. Gli stessi della scienza e della matematica, discipline che da qualche tempo si interrogano proprio su come comunicare senza risultare distanti dalla realtà. Impresa non facile ma che diventa più difficile quando la realtà non la si vuole guardare e capire ma indirizzare e determinare.
Per questo ci troverete ancora qui, quando vorrete.
Buona lettura!
Vincenzo Mulè
Direttore responsabile