Sotto l’albero

 

Come i più attenti e affezionati lettori sanno, Prisma è presente in edicola dal primo giovedì di ogni mese. Se tutto va bene, quindi, queste pagine le potete leggere dal 7 di dicembre. Il 7 precede l’8, ossia il giorno in cui per tradizione nelle nostre case si comincia a preparare il Natale allestendo gli addobbi e l’immancabile albero.
Naturale o artificiale? Chi sceglie la prima opzione si troverà poi nella situazione di dover trovare un posto dove piantarlo (mica lo farete seccare!) una volta terminate le feste. Non vi preoccupate, perché di posto ce n’è. Merito, anzi demerito, di molti dei nostri amministratori locali. Proprio quest’anno compie dieci anni la legge numero 10 del 2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani” che, tra le altre cose, ha istituito anche la Giornata nazionale degli alberi che si è festeggiata lo scorso 21 novembre. La legge prevede che tutti i Comuni al di sopra dei 15mila abitanti si dotino di un catasto degli alberi, ne piantino uno nuovo per ogni bambino nato o adottato, producano una pianificazione e un regolamento del verde urbano e che ogni sindaco a fine mandato produca un bilancio del verde. Per l’occasione, Legambiente ha inviato agli amministratori dei 108 capoluoghi di provincia un questionario per chiedere se e come applicassero questa bellissima e semisconosciuta legge (anche se a conoscerla non dovremmo essere noi).
Le risposte le potete immaginare. Se più del 69% delle amministrazioni ha dichiarato di essersi dotata di un regolamento del verde urbano, la pianificazione del verde in città è praticamente assente. La nota dolente è sicuramente data dall’atteggiamento relativo all’obbligo di mettere a dimora un albero per ogni bambino nato o adottato: la maggioranza dei Comuni non ha neppure risposto a questa domanda. Sono emerse carenze anche in merito al Piano annuale di monitoraggio e gestione del verde urbano, fondamentale per verificare lo stato di salute degli alberi ed evitare il rischio crolli: più del 44% ha ammesso di esserne sprovvisto. Stesso discorso per quanto riguarda il piano di adattamento al clima (più del 51% ne è sprovvisto) mentre va meglio sul fronte del censimento del verde (quasi l’80% ha a disposizione questo documento).
Gli alberi in città sono un prezioso alleato nell’adattamento al cambiamento climatico e nel contrasto all’inquinamento atmosferico, oltre che essere uno strumento per ridurre la perdita di biodiversità. Senza contare che secondo le stime della Fao entro il 2050 nelle aree urbane vivrà la maggioranza della popolazione, circa il 70%. Speriamo che ci sia ancora posto per il nostro abete.

Buona lettura e passate buone feste!

Vincenzo Mulè
Direttore responsabile

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