Libri – Fred Scharmen, “Mondi lontanissimi”

 

Sette sogni di esplorazione e conquista, sette diversi paradigmi che discendono da contesti culturali completamente diversi per descrivere ipotetici futuri scenari di vita nello spazio

Perché dovremmo voler andare a vivere nello spazio? Dove e per quanto, precisamente? Domande di urgente attualità, soprattutto ora che la corsa alla conquista dello spazio sembra essere tornata una priorità per le principali potenze mondiali (Usa e Cina in primis, ma anche Ue e India non vogliono perdere il passo) e per i privati, migliaia di aziende piccole e grandi di cui Musk è solo il volto più noto (nel 2020 il valore dell’economia spaziale era stimato dalla Space Foundation, un’organizzazione americana di lobbying, in 447 miliardi di dollari, in crescita del 70% rispetto al 2010 e entro il 2040 potrebbe raggiungere un giro d’affari di mille miliardi di dollari). Le diverse risposte a queste domande vanno oltre il mero dato tecnico o economico, proiettano al di fuori dei confini del nostro pianeta modi lontanissimi di pensare al rapporto tra l’io e l’altro, tra lo spazio di appartenenza e lo spazio da conquistare, tra le maggioranze e le minoranze, perché “la Terra e lo spazio non sono separati e contrapposti, e quando gli esseri umani immaginano oppure occupano uno dei due, stanno ricreando anche l’altro”.

Fred Scharmen, laureato in architettura a Yale, insegnante di design urbano e architettura alla Morgan State University di Baltimora, è co-fondatore del Working Group on Adaptive Systems, società di consulenza che si occupa di immaginare nuovi spazi per mondi futuri. Proprio da questo punto di vista multidisciplinare, Scharmen ci offre un libro complesso, denso di implicazioni, che supera il rigido confine tra scienza e fantascienza: “Non sarà il resoconto esauriente di ogni sviluppo e stratificazione di questa tesi, quanto piuttosto una specie di campionario, tratto da una linea temporale troppo complessa per essere scandagliata o catalogata in questa sede. Gran parte del libro affronta sette paradigmi sulla vita nello spazio. Ciascuno offre risposte uniche al perché dovremmo trasferirci, con notevoli implicazioni anche per la vita sulla Terra. Per raccontare queste storie attingo da concetti provenienti dalle molteplici discipline che regolano gli spazi – architettura, architettura del paesaggio, urbanistica e geografia – e sconfinerò in altri campi che aiutano a tracciare un più generale immaginario culturale”, in altre parole quello che la sociologa Lisa Messeri definisce “immaginazione planetaria”, il tipo di pensiero che si occupa di costruire e sperimentare i mondi.

Scharmen ci presenta sette sogni di esplorazione e conquista, sette diversi paradigmi, ciascuno figlio del contesto culturale in cui è nato: “Per i cosmisti russi di fine Ottocento lo spazio era il luogo dove inseguire la perfezione umana. Per gli americani negli anni Sessanta del Novecento è stato una sfida ingegneristica intrecciata con la pericolosa geopolitica della guerra fredda, fino ad arrivare agli anni Settanta, quando la NASA progettava affascinanti colonie in futuristiche stazioni spaziali. Scrittori di fantascienza, illustratori visionari e intellettuali come Arthur C. Clarke ci hanno invece suggerito una prospettiva diversa, carica di meraviglia. Oggi, invece, è il capitalismo delle grandi corporation che si è unito alla corsa (con SpaceX di Elon Musk e Blue Origin di Jeff Bezos in testa) sollevando non poche polemiche”.

Sette paradigmi per rispondere fondamentalmente a una solo domanda: sono davvero possibili altri mondi?

 

 

Fred Scharmen

Mondi lontanissimi

Codice (2022)

  1. 267, € 24,00

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