Fare

Ricominciare, ripartire, riprendere. Sono tutti verbi che si legano facilmente con il mese di settembre. Dopo che la pausa estiva è terminata, tutti abbiamo una voglia di fare maggiore rispetto ad altri periodi dell’anno. Anche se, quando siamo chiamati a fare, raramente rispondiamo con tempi consoni.
Arriviamo con imbarazzante e colpevole ritardo alla sfida del clima dopo che per anni gli allarmi dei maggiori scienziati del mondo sono rimasti inascoltati. Dopo oltre due anni di pandemia, i nostri ragazzi sono ancora costretti ad assistere al penoso balletto mascherina sì, mascherina no. Registriamo con fastidio, infine, la scelta della politica che si è giustamente affrettata a chiudere quei provvedimenti che blindano l’attuazione del Recovery plan, penalizzando però i cosiddetti temi etici. Niente da fare per la legge Zan che si è arenata al Senato dopo l’ok della Camera in prima lettura. Stesso destino per lo ius scholae, che si è invece fermato alla Camera. Nemmeno il provvedimento sul fine vita ha avuto sorte migliore. Etica, clima e scuola potrebbero essere tre bei temi dai quali ripartire perché, seppure in ritardo, chi vuole fare è un ottimista che intraprende la strada verso la ricerca di una soluzione.
Prisma riparte e lo fa in modo molto convinto. Per chi come noi si impegna nel campo della comunicazione scientifica e fa di questo impegno il proprio modo di intervenire nella società civile, l’addio di Piero Angela e la sua chiusa: “Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate anche voi di fare la vostra” sono stati una lezione e una spinta: attenzione al mondo, alle persone, al contributo che la scienza può dare (e dà) per capire noi stessi e il tempo in cui viviamo. È stato anche un invito a fare ciascuno la propria parte in questo difficile Paese e in questa difficile situazione.
Ci è chiaro che in questa impresa non possiamo lavorare da soli: ai nostri lettori chiediamo quindi di starci vicino regalandoci spunti, letture ma anche domande e dubbi. Parlarci non solo in senso figurato. Dal 16 al 18 settembre possiamo incontrarci a Napoli dove ci confronteremo su un tema, centrale per noi, che il titolo rende chiaro fin da subito: “Per un umanesimo scientifico. La Matematica e il suo insegnamento. Conversazioni e progetti”.
In questa estate costellata da lutti eccellenti, due hanno particolarmente colpito la nostra redazione. Di Ennio Peres troverete un commovente ricordo di Giorgio Dendi nelle pagine della rivista. Di Mario Fiorentini, partigiano e matematico, uno degli organizzatori dell’attentato di via Rasella e poi docente all’università di Ferrara, vogliamo ricordare la forza e la volontà di contribuire, con l’azione politica prima e con la matematica poi, alla costruzione di una società più giusta ed equa. Altra lezione dalla quale possiamo ripartire.

Buona lettura!

Vincenzo Mulè
Direttore responsabile

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