Riproponiamo una interessante riflessione tratta dal blog di Raimondo Bolletta, per cercare ancora una volta di trovare strumenti più funzionali per comprendere le vere ragioni e l’evoluzione del conflitto
Non dimentichiamoci che questa guerra in Ucraina, quella che si combatte da almeno 8 anni, è legata all’esistenza di una lingua minoritaria in un paese composito che si trova su una faglia tra civiltà molto diverse. La tutela delle minoranze linguistiche è un problema rilevante per gli stati nazionali quasi quanto le diversità religiose o le divergenze legate ad interessi economici. Se analizzassimo la storia delle mille guerre diffuse negli ultimi secoli un po’ in tutto il mondo scopriremmo forse che l’identità linguistica e la sua difesa spiegano molti conflitti anche quelli più cruenti.
Ieri sera al TG, seguendo l’ennesimo servizio sul campo, ho finalmente ascoltato un soldato ucraino che descrive cosa stessero facendo nel momento in cui avevano ripreso il controllo di un villaggio vicino al confine russo nel nord: dovevano procedere a stanare quei filorussi che si erano nascosti nelle case dopo che i russi si erano ritirati. Come all’arrivo dei russi invasori nessuno è sceso in piazza per festeggiare il loro arrivo, così, ora che torna l’esercito ucraino, il sospetto e la vendetta impediscono di festeggiare la liberazione ma regna la paura. Così i russofoni ucraini che non hanno mai voluto ritornare sotto l’impero russo, che non si sono fidati dell’esercito di Putin sfollando verso la Russia né hanno voluto abbandonare le loro case a prezzo della loro stessa vita ora faranno fatica a dimostrare la loro fedeltà alla nazione ucraina e potrebbero avere seri problemi se la delazione di qualche vicino ostile e vendicativo li mette in cattiva luce con i militari e i volontari dell’Ucraina nazionalista.
Ascoltando il servizio mi sono reso conto che ogni giorno di combattimento peggiora la situazione lacerando ulteriormente il tessuto dei rapporti interni e la comprensione tra popolazione che marcano sempre di più le differenze e gli antagonismi.
Allora, per capire meglio, dovremo sempre tenere a mente che russofono non vuol dire filorusso, che filorusso non vuol dire filoputin, che russofono non vuol dire separatista, che nazionalista non vuol dire neonazista, che neonazista non vuol dire europeista, …. che pacifista non vuol dire putiniano.