L’Umi festeggia i suoi primi 100 anni!

Proprio oggi, 31 marzo 2022, l’Unione Matematica Italiana (Umi) festeggia 100 anni: era infatti il 31 marzo 1922 quando Salvatore Pincherle, su invito di Vito Volterra, scrisse ai matematici per descrivere le finalità della nuova associazione appena costituita.

Diverse iniziative accompagneranno la celebrazione del centenario. Inizia proprio oggi, il 31 marzo, a Bologna, il ciclo dei ‘Seminari del Centenario’: una collana di conferenze e incontri che avranno luogo con cadenza mensile o bimestrale fino all’estate del 2024, in forma ibrida, presso varie sedi universitarie italiane. Ci saranno poi altre occasioni, ad esempio il Congresso 100-800, che si terrà a Padova dal 23 al 27 maggio 2022, che ricorderà il primo secolo di vita dell’Umi e l’ottavo dalla fondazione dell’Università di Padova. Nella stessa occasione avrà luogo anche il primo convegno per i dottorandi, dedicato alla valorizzazione delle generazioni più giovani, appuntamento che verrà rinnovato nel giugno 2024 a Napoli. Infine, a settembre 2023, si terrà il XXII Congresso Nazionale dell’Umi, organizzato insieme alla Scuola Normale Superiore e all’Università di Pisa, mentre il ciclo del centenario si concluderà a luglio 2024 a Palermo, con un congresso congiunto tra Unione Matematica Italiana e American Mathematical Society.

Noi di Prisma, che seguiamo sempre con grandissima attenzione l’Umi e le sue iniziative, vogliamo celebrare questa importante ricorrenza con la recente intervista di Angelo Guerraggio a Piermarco Cannarsa, sedicesimo e attuale presidente dell’UMI, e Ciro Ciliberto, presidente in carica dal 2012 al 2018.

Le celebrazioni dureranno 3 anni, annuncia Piermarco Cannarsa, attuale presidente dell’Umi, il sedicesimo della storia dell’associazione, docente di analisi matematica all’università di Roma Tor Vergata. “Ci daranno un’ulteriore occasione per favorire e divulgare la ricerca, per creare nuove occasioni di incontro con i ricercatori più giovani. In questo particolare periodo è prevista anche tutta una serie di seminari nelle diverse università italiane, con cadenza quasi mensile, che uniranno idealmente la conferenza di Padova con il prossimo congresso dell’Umi che si terrà a Pisa nel settembre del 2023 e l’importante appuntamento di Palermo, nel luglio del ’24, con il convegno organizzato congiuntamente dall’Umi con l’American Mathematical Society”.
La nascita dell’Unione matematica italiana è legata alle vicende della prima guerra mondiale, quando le potenze alleate (Stati Uniti, Francia, Inghilterra e Italia) decisero di continuare la collaborazione nata nei mesi del conflitto per sfruttare in campo militare le conoscenze scientifiche.
Terminata la guerra, si trattava di vincere la pace, ossia di sviluppare le economie delle nazioni uscite vincitrici dal conflitto capitalizzando lo sforzo sostenuto e il vantaggio acquisito sulla Germania e i suoi alleati. Erano gli americani i più decisi sostenitori della linea che vedeva nella scienza il motore decisivo dello sviluppo post-bellico.
È in questo contesto che nasce l’International Research Council che, nella sua riunione di Bruxelles del luglio del ’19, auspicava la nascita a livello internazionale di unioni scientifiche disciplinari che si sarebbero poi dovute articolare in comitati scientifici nazionali. Chi rappresentava l’Italia in questi incontri che ponevano le basi della ripresa scientifica ed economica, dopo i 5 anni di guerra, era il matematico Vito Volterra ed è suo il primo schema di organizzazione dell’Umi. È sua, il 18 marzo del ’21, la lettera con la quale invita il collega Salvatore Pincherle dell’università di Bologna ad assumere la presidenza dell’associazione che si andava a costituire. Pincherle accetta la designazione e il 31 marzo dell’anno successivo invia a tutti i matematici italiani la proposta di adesione e un primo programma di lavoro. I primi soci erano 150, oggi sono più di 2000.
Sempre oggi qualcuno avanza il dubbio che il ruolo delle tradizionali società scientifiche sia superato. Non è di questo avviso Ciro Ciliberto, già docente di geometria a Tor Vergata, che dell’Umi è stato presidente dal 2012 al 2018. È sotto la sua presidenza che l’Umi ha preso definitivamente le distanze dal suo comunicato del 10 dicembre 1938 con cui appoggiava la politica razziale del fascismo; a 80 anni da quelle leggi, “ci sentiamo in dovere di dire oggi che troviamo quel comunicato ingiustificabile da ogni punto di vista, umano, civile, politico e scientifico, e ci risulta particolarmente doloroso constatare che matematici di grande livello abbiano potuto scendere a patti così bassi con la loro coscienza”.
Tornando alla situazione attuale, certo, adesso c’è la rete e la comunicazione si sviluppa con altri canali e altre velocità. Certo, adesso i concorsi universitari vengono gestiti in modo diverso rispetto al passato ma tutto questo non vuol dire, per Ciro Ciliberto, che le società scientifiche nazionali abbiano esaurito la propria funzione. “Tutt’altro! Il loro è un ruolo di sollecitazione critica nei confronti della società. È importante in particolare che noi matematici, come gruppo, facciamo sentire la nostra voce su scuola, università e ricerca.
Sarebbe anche importante che i politici almeno ci ascoltassero. Del resto, la matematica italiana è una realtà significativa che occupa una posizione di primo piano nel ranking internazionale, subito dopo Usa, Francia e Inghilterra”.
È un riconoscimento, riprende Cannarsa, che trova conferma nei risultati delle Olimpiadi matematiche, con una nazionale italiana che occupa la sesta-settima posizione nelle classifiche per nazioni e precede Paesi di grande tradizione come Francia e Germania.

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