Il 2021 sarà davvero finalmente e in modo concreto l’anno del turismo spaziale? Dopo i lanci andati a buon fin di Jeff Bezos e Richard Branson, manca all’appello solo Elon Musk e la sua SpaceX, con un equipaggio interamente composto da civili. E queste sono solo le prime tappe di una nuova stagione per facoltosi esploratori!
Il 2021 è l’anno di Marte. Due sonde, Mars Hope degli Emirati Arabi e la cinese Tianwen-1, sono entrate nell’orbita del pianeta rosso nella prima metà di febbraio. La seconda a maggio è riuscita a spedire un rover sulla superficie. Intanto su Marte ha toccato terra un’altra missione, la Mars 2020 della Nasa, con il suo laboratorio Perseverance. Un passo importante per la ricerca di forme di vita passate o presenti e anche una sfida tecnologica ancora più ambiziosa che nelle precedenti missioni, se pensiamo al programma per incapsulare campioni da riportare in futuro sulla Terra e al drone-elicottero Ingenuity, che l’agenzia statunitense è riuscita a far decollare comandandolo dal centro di controllo.
Con ogni probabilità, tornando a distanze più comprensibili per i comuni mortali, il 2021 però sarà davvero anche l’anno I del turismo spaziale. E se Jeff Bezos e Richard Branson si sono portati avanti, tutti aspettiamo con trepidazione la missione Inspiration4 di SpaceX, il gruppo fondato e guidato dal vulcanico imprenditore Elon Musk. Si tratterà di un volo orbitale e il lancio dal Launch Complex 39 A del Kennedy Space Center di Cape Canaveral, in Florida, dovrebbe avvenire a settembre, con la navicella Crew Dragon Resilience, al momento attraccata sulla Stazione spaziale internazionale (Iss) dove ha portato con successo l’equipaggio della prima missione operativa di avvicendamento degli astronauti a bordo della piattaforma. A spingere entrambi i voli il solito razzo Falcon 9 prodotto dal gruppo aerospaziale.
Così, fra i mille progetti dell’eclettico miliardario, come l’asfissiante e fittissima rete di minisatelliti Starlink, Musk mette in cantiere quello che sarà probabilmente il traguardo dell’anno: una spedizione di civili – non astronauti professionisti – nello spazio, quattro civili per la precisione, che rimarranno due o quattro giorni a bordo di una capsula orbitante intorno alla Terra. Da soli. A bordo dell’Inspiration4 di Musk ci sarà anzitutto il 37enne milionario Jared Isaacman, fondatore e Ceo della piattaforma digitale Shift4Payments. La missione è stata infatti completamente acquistata dall’imprenditore, che è anche esperto pilota di jet militari: distribuirà gli altri tre posti secondo una logica molto particolare, legata a un’iniziativa filantropica a favore del St. Jude Children’s Research Hospital di Memphis, eccellenza internazionale per le malattie pediatriche gravi a cui Isaacman ha già donato cento milioni di dollari.
Se il controllo della missione sarà assegnato al novello astronauta che in passato si è esibito anche in diversi airshow e una dozzina di anni fa ha battuto il record di circumnavigazione del mondo in aereo completandolo in 61 ore, 51 minuti e 15 secondi, sono non da molto noti anche i nomi dei suoi compagni. Ci sarà Sian Proctor, nata a Guam, figlia di un ingegnere che ha lavorato presso la stazione di localizzazione della NASA durante la missione Apollo 11, il primo atterraggio lunare. E’ stata scelta tramite un concorso in cui i contendenti hanno progettato un negozio online utilizzando il software Shift4 Payments. Una laurea in scienze ambientali, un master in geologia e un dottorato di ricerca in educazione scientifica, Sian ora insegna geoscienze al South Mountain Community College di Phoenix. Nel 2020 ha partecipato a una missione simulata su Marte di quattro mesi in un habitat gestito dalla NASA e dall’Università delle Hawaii sul fianco del vulcano Mauna Loa. Oltre a essere il co-pilota della capsula insieme a Isaacman, avrà anche responsabilità accademiche. Ci sarà poi Chris Sembroski, una enorme passione per il mondo aeronautico da sempre e ruoli di rilievo in quell’ambito, laurea in ingegneria aeronautica presso l’Università aeronautica Embry-Riddle e ora “arruolato” presso la Lockheed Martin nella sua divisione aerospaziale. Ha vinto il suo posto a bordo di Inspiration4 facendo una donazione a St. Jude e partecipando alla lotteria della missione. E infine Hayley Arceneaux, curata presso il St. Jude Children’s Research Hospital in passato per un osteosarcoma al ginocchio – ora ha una protesi al titanio – e che ora lavora come assistente sanitaria nella stessa struttura. La sua la scommessa più affascinanate, affrontare le difficoltà di un viaggio nello spazio con una protesi.
Insomma, sarà un equipaggio diverso dal solito, nonché il primo a volare nello spazio in modo autonomo, sotto il totale controllo dei tecnici e degli ingegneri di SpaceX, e a rientrare a Terra ammarando al largo della costa della Florida. L’addestramento è a buon punto e la missione dovrebbe appunto durare due o quattro giorni, se non più a lungo. L’intera operazione dovrebbe muovere qualcosa come duecento milioni di euro: i cento donati dall’imprenditore-comandante e almeno altrettanti che Isaacman spera di mettere insieme con la raccolta fondi e altre iniziative. Nel complesso, il costo di ogni posto sulla Crew Dragon Resilience – interamente saldati dal pilota – dovrebbe aggirarsi sui 20 milioni di dollari. “Si tratta di un importante passo che consentirà l’accesso allo spazio a chiunque – ha spiegato Musk, che fra l’altro vorrebbe mandare l’uomo su Marte entro cinque anni, – è solo attraverso missioni di questo tipo che possiamo abbassare i costi nel corso del tempo e rendere lo spazio accessibile a tutti”.
Inspiration4 sarà dunque una specie di prova generale, in vista di missioni più complicate come quella progettata da Musk insieme al 45enne miliardario giapponese Yazuku Maezawa. Un equipaggio di 7-10 ospiti – fra loro molti artisti – dovrebbe orbitare intorno alla Luna nel 2023 a bordo della nave-razzo Starship. Ma è probabile che i tempi slittino e non di poco, perché lo sviluppo del velivolo sembra in ritardo. Prima, però, Musk porterà sicuramente alcuni facoltosi turisti sulla Iss – dal prossimo gennaio grazie all’accordo con Axiom e con Space Adventure – per un soggiorno di otto giorni e gruppi di quattro persone.
Ce la farà Musk a mantenere queste promesse?