Un passo avanti

Ci sono dei libri che vanno al di là del loro specifico valore letterario.
Diventano talmente importanti che il contenuto rischia di passare in secondo piano rispetto alla volontà che ha indotto l’autore a scriverlo. Nel 2006 l’Italia scoprì la camorra e il suo impero economico grazie a Roberto Saviano e al suo Gomorra. Nonostante le numerose polemiche che nel corso degli anni hanno rischiato di offuscarne il valore, Gomorra ha avuto il merito di aver saputo raccontare al grande pubblico la criminalità organizzata e i modi con cui avvelena la nostra quotidianità.

 

Allo stesso modo, la decisione di Chiara Valerio di scrivere La matematica è politica è quasi più importante delle pagine che l’hanno seguita. Il motivo è duplice: il primo riguarda la tempistica, quanto mai azzeccata (non si è Einaudi a caso…). Dopo un inverno, una primavera e un’estate passati a ragionare sui numeri della pandemia, sulla sua diffusione, su come mettersi seduti ai tavoli per rispettare il distanziamento e dopo tutte le restrizioni subìtea causa del virus, i lettori erano pronti per un’opera del genere che ha consentito alla matematica di fare un passo avanti nella considerazione delle persone.

Se fino a qualche mese fa era considerato un illuminato chi riconosceva la matematica nella vita reale, ora il successo del libro mostra come la matematica, strumento utile a prendere decisioni efficaci o evitare errori, costringa con il suo modo di procedere a valutare le presunte verità con un approccio di totale apertura verso l’altro e di rivolta contro ogni imposizione. Abbiamo chiesto che cosa pensano di questa novità sulla scena politica italiana ad alcune persone che in questi anni, da matematici, si stanno impegnando nella vita civile e politica. Trovate le loro risposte nella storia di copertina.

Di più, in quest’ultimo numero del 2020 abbiamo voluto puntare la nostra attenzione su un tema che galleggia da qualche anno tra le notizie più importanti ma che raramente conquista l’attenzione che merita: il ruolo dei giganti tecnologici e di come Facebook ma anche Google, Amazon e Apple stiano progressivamente tentando di sostituirsi agli Stati sovrani. Uno studio del Congresso Usa, durato 16 mesi e reso noto lo scorso ottobre, con le sue 449 pagine pone le basi per drastiche riforme contro lo strapotere di questi giganti, capaci di abusare della loro posizione dominante dettando prezzi e regole per il commercio, i motori di ricerca, la pubblicità, i servizi di social network e l’editoria. Tanto che per loro il Congresso ha rispolverato il termine “gatekeeper”, guardiani.

Alberto Saracco su La lettura del Corriere della Sera qualche settimana ha ricordato che cosa diceva John von Neumann circa la matematica: «Se le persone non credono che la matematica sia semplice, è perché non si rendono conto di quanto sia complicata la vita».

Buon Natale!

Vincenzo Mulè | Direttore responsabile

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