Il 12 giugno 2025 gli strumenti dell’All-Sky Automated Survey for Supernovae (ASAS-SN) dell’Università dell’Ohio hanno rilevato l’esplosione di una Nova nella costellazione del Lupo. Si tratta di V462 Lupi, che dopo l’esplosione ha raggiunto una luminosità che dal 18 giugno le ha permesso di essere temporaneamente visibile anche a occhio nudo.
Al momento della scoperta, la luminosità apparente della Nova era di +8,7, ben al di sotto della soglia della visibilità a occhio nudo, ma nei giorni successivi la sua luminosità è aumentata e V462 Lupi è diventata circa quattro milioni di volte più luminosa della sua stella progenitrice.
La sua identificazione è stata confermata dall’astronomo Yusuke Tampo del South African Astronomical Observatory e la sua posizione, nella costellazione australe del Lupo, ha favorito chi si trova nell’emisfero sud tuttavia alcune osservazioni sono state registrate anche negli Stati Uniti per esempio in Arizona e California.
Ma cosa è un Nova?
Le Nove sono esplosioni stellari che si verificano all’interno di un sistema binario compatto, composto da una nana bianca (le stelle con masse da 1 a 8 volte la massa del Sole quando tutto l’idrogeno si è consumato dapprima si espandano, poi lasciano gli strati più superficiali perdersi nell’universo e al centro resta la nana bianca) e una gigante rossa (una stella di massa intermedia in fase avanzata della sua vita) che orbitano a distanza ravvicinata.
Le nane bianche, essendo molto piccole e dense, hanno una gravità estremamente elevata rispetto a quella della propria compagna e per questo attraggono verso di loro materiale dalla stella compagna, soprattutto idrogeno.
Questo materiale forma così un disco di accrescimento attorno alla nana bianca, che si deposita sulla sua superficie e una volta raggiunta una massa critica, avviene una reazione termonucleare esplosiva: la superficie della nana bianca si accende come un fiammifero cosmico, liberando un’enorme quantità di energia. Proprio l’energia sprigionata da questa esplosione provoca un aumento brusco di luminosità e la stella diventa visibile a occhio nudo anche dalla Terra, facendo sembrare che una nuova stella sia “comparsa” improvvisamente nel cielo!
A differenza di una supernova, però, la nana bianca sopravvive all’evento e può rimanere stabile fino a raccogliere nuovo materiale per un’esplosione futura.
Una stella gigante rossa e una nana bianca orbitano l’una intorno all’altra. (© NASA/Centro di volo spaziale di Goddard)
Una sfida per gli osservatori del Nord
La costellazione del Lupo ha una declinazione di circa 40° sud, il che significa che si trova molto bassa sull’orizzonte per chi osserva dall’Italia. Al Nord è praticamente impossibile da individuare, ma al Sud – con un buon binocolo e condizioni atmosferiche ideali – qualche appassionato potrebbe riuscire a scorgere la Nova per pochi minuti dopo il tramonto, in direzione sud.
Implicazioni scientifiche
L’osservazione di una Nova come V462 Lupi è un’opportunità preziosa per gli scienziati. Oltre a studiare il comportamento dei sistemi binari, consente di misurare parametri importanti come la velocità di espansione dei gas, la composizione chimica del materiale espulso e la massa delle stelle coinvolte. Le prossime settimane saranno fondamentali per raccogliere dati spettroscopici e migliorare i modelli teorici sulle reazioni termonucleari in condizioni estreme.
L’eco di una stella che aspetta di esplodere
L’attenzione della comunità scientifica è puntata anche su un altro oggetto celeste: T Coronae Borealis, una delle pochissime Novae ricorrenti conosciute. Dopo le esplosioni documentate nel 1866 e nel 1946, gli astronomi si aspettavano una nuova eruzione intorno al 2024, che però non è ancora avvenuta.
Le osservazioni a raggi X indicano un aumento dell’attività nel disco di accrescimento, ma l’assenza di segnali nei raggi ultravioletti suggerisce che la reazione termonucleare non è ancora cominciata. La complessità delle interazioni tra la nana bianca e la gigante rossa, le turbolenze e i venti stellari possono rallentare l’accumulo di materia e rendere imprevedibile il momento esatto dell’esplosione.
Ma quando accadrà questa Nova sarà ben visibile dall’Italia, regalando uno spettacolo celeste davvero raro!