“Se qualcuno non ha il necessario per vivere con dignità è perché un altro se ne sta appropriando”
Papa Francesco, Fratelli tutti, 2020
Disuguaglianza, contraddizioni e guerra sono le parole che più si addicono a descrivere il mondo in cui viviamo. Sostantivi che si pongono in antitesi a quelli di uguaglianza, giustizia e pace che sono stati le speranze delle moderne democrazie. L’idea di crescita economica globale che tiene in affanno i governi del mondo procede inesorabilmente, ma … come si distribuisce la ricchezza? Non uniformemente per tutta la popolazione mondiale, è evidente. Per aiutarci a capire meglio come si ripartiscono questi flussi di denaro ci vengono in aiuto il rapporto Oxfam – ong no profit che si dedica alla riduzione della povertà globale – sulla povertà e la celebre lista dei miliardari stilata dalla rivista Forbes.
Nell’anno trascorso, buone notizie per chi occupa le posizioni apicali della piramide sociale globale: la ricchezza dei miliardari è cresciuta tre volte più velocemente rispetto all’anno precedente, per un totale di 2.000 miliardi di dollari, e il numero dei miliardari è aumentato di 204 unità (quasi quattro nuovi miliardari a settimana). Di contro, secondo la Banca Mondiale, il numero di persone che vivono sotto la soglia di povertà di 6,85 dollari al giorno è rimasto pressoché invariato rispetto al 1990: 3,5 miliardi di persone. Dunque, la ricchezza globale cresce in media ma a fronte di una maggiore sperequazione.
Nome | Miliardi di dollari | Nazione | Compagnia |
Elon Musk | 342 | Stati Uniti | Tesla, SpaceX |
Mark Zuckerberg | 216 | Stati Uniti | Meta |
Jeff Bezos | 215 | Stati Uniti | Amazon, Blue Origin |
Larry Ellison | 192 | Stati Uniti | Oracle Corporation |
Bernard Arnault | 178 | Francia | LVMH |
Warren Buffett | 154 | Stati Uniti | Berkshire Hathaway |
Larry Page | 144 | Stati Uniti | Alphabet (Google) |
Sergey Brin | 138 | Stati Uniti | Alphabet (Google) |
Amancio Ortega | 124 | Spagna | Inditex, Zara |
Steve Ballmer | 118 | Stati Uniti | Microsoft |
I primi 10 più ricchi del pianeta secondo la lista di Forbes
Per capire l’immensità delle fortune di questo ristretto numero di persone pensiamo che, se il primo homo sapiens, apparso circa 300.000 anni fa, avesse accantonato 1.000 dollari al giorno, oggi avrebbe accumulato 1.000×300.000×365=109.500.000.000 dollari, non abbastanza per essere nella top ten. Sembra paradossale, ma pensiamo anche che, se questi 10 miliardari vedessero svanire il 99% della loro fortuna, sarebbero ancora miliardari!
Sempre secondo i dati Oxfam, al mondo 700 milioni di persone (l’8,75% della popolazione globale) vivono in condizioni di povertà estrema di 2,15 dollari al giorno. Facendo un rapido calcolo questa estrema povertà raggiunge (in eccesso) una ricchezza di 2,15×700.000.000×365=549.325.000.000, cifra inferiore alla somma dei patrimoni dei primi due miliardari più ricchi. Basterebbe quindi un “esproprio” dei beni di 2 persone per raddoppiare il tenore di vita di 700 milioni di persone. Facendo analoghi conti approssimati è possibile affermare che bastano i primi 25-30 miliardari per eguagliare la ricchezza del 50% più povero della popolazione.
La mancata redistribuzione della ricchezza è evidente anche da un altro dato: il 36% della ricchezza dei miliardari è ereditata. Questo perché nella gran parte dei Paesi le leggi tutelano quasi completamente la successione tra generazioni del denaro accumulato. Qualche eccezione c’è, in Francia, ad esempio, esiste una tassa di successione del 50% sul patrimonio. In questa maniera nel giro di quattro generazioni, la ricchezza verrebbe quasi completamente redistribuita attraverso le tasse. Facciamo un esempio: se un individuo, alla sua morte, avesse accumulato un patrimonio M, la generazione dei figli erediterebbe M/2, che a loro volta trasferirebbero ai nipoti M/4 e poi ancora ai pronipoti M/8. Con questi passaggi, lo Stato avrebbe, nel corso dei decenni, riassorbito i 7/8 della ricchezza originale.
Sempre concentrandoci sulla lista dei miliardari, è interessante analizzare i Paesi di provenienza. Dei circa 3.000 miliardari al mondo, 1/3 sono nordamericani (dato in crescita di anno in anno), ma anche due potenze come Cina e India vedono consolidare il loro numero. Così anche l’Europa si “accaparra” un grande numero di super ricchi. È quindi evidente come il nord del mondo sia molto più ricco del suo sud, che viene però sfruttato in manodopera e risorse naturali.
Fonte: Forbes. Infografica: Analytics Arts Bharat
Superiamo ora la lista dei miliardari ed estendiamo il numero di persone di cui valutiamo il patrimonio. Scopriamo che l’1% più ricco del globo, 80 milioni di persone circa, possiede il 45% di tutta la ricchezza netta del pianeta. Una simmetria perversa se ripensiamo che il 44% della popolazione vive in povertà. Questi numeri creano sdegno, forse perché ciascuno di noi può “chiamarsi fuori” da quell’1% distribuito in giro per il mondo.
Allarghiamo ancora di più il nostro raggio di indagine e consideriamo il 10% più ricco della popolazione mondiale, ovvero 800 milioni di persone circa. Queste possiedono l’85% della ricchezza complessiva. Ma di chi stiamo parlando? Di noi. Se andiamo a sommare le popolazioni di Stati Uniti e Canada (340 e 40 milioni) ed Europa (450 milioni) raggiungiamo proprio quella cifra. Se poi aggiungiamo le altre economie assimilabili a quelle occidentali come Giappone (124 milioni) e Corea del Sud (52 milioni) si arriva al 90% della ricchezza globale. È quindi evidente come le “vecchie” economie capitalistiche occidentali detengono e consumano nove volte di più del resto del mondo, che negli ultimi anni non è rimasto a guardare e pretende di partecipare alla spartizione della ricchezza dei capitali e dei consumi.
Proprio queste disuguaglianze sono alla base dei conflitti economici e militari tra il “vecchio” e il “nuovo” mondo che stanno caratterizzando la nostra epoca.